DOVE TROVARLE
Tra i cibi che identificano Bari ci sono loro, uniche e originali doc… le orecchiette!
Le origini storiche delle orecchiette si fanno risalire al 1500 quando pare siano apparse nel Castello Svevo su un banchetto della regina Bona Sforza. Da allora i baresi le chiamano anche “l strasc’nat”, dal metodo con cui la pasta è modellata, appunto strascinata con le dita sul tavolo da lavoro.
Attorno alla fine del ‘500, negli archivi della chiesa di San Nicola di Bari fu ritrovato un documento con il quale un padre donava il panificio alla figlia. Nell’atto notarile si poteva anche leggere che la cosa più importante lasciata in dote matrimoniale era l’abilità della figlia a preparare le “recchietedde”.
Ancora oggi se la preparazione delle orecchiette avviene a regola d’arte il loro interno sarà liscio, mentre la superficie esterna rugosa, perché trascinata sulla spianatoia. Proprio per riferirsi a questa ultima qualità nacque il termine “strascinati”, sinonimo utilizzato per indicare questo genere di paste.
Sebbene in Puglia siano conosciute come “recchie o recchietelle”, a seconda della loro dimensioni assumono nomi diversi: “chianchiarelle” se di formato piccolo, “pociacche” si di dimensione maggiore. Le orecchiette, condite nei modi più diversi, trovano la loro esaltazione con le cima di rapa.
Negli anni sono diventate il vero simbolo di Bari e della sua città vecchia. E ancora oggi si possono vedere mani veloci ed operose di donne che lavorano nei “sottani” delle loro abitazioni, o in prossimità degli archi che sovrastano le viuzze della città vecchia.